29 aprile 2023 - Pisa Coltano con il CAI Livorno
Per una Pisa e per una Coltano “hub” del turismo “outdoor” grazie al Cammino d'Etruria Pisa-Volterra nell'ennesima iniziativa del CAI Livorno sulla prima tappa Pisa-Coltano. IL 29 aprile (dopo un rinvio causato dal maltempo) la sezione livornese del Club Alpino Italiano ha condotto 35 escursionisti alla scoperta della Pisa etrusca e etrusco-romana, ben rappresentata dal Tumulo di San Jacopo, da tante opere scultoree lungo piazze e strade (tra le più note due pietre sepolcrali a forma di pera, un frammento di sarcofago romano del II-III sec. d.C. raffigurante figura femminile che la tradizione locale identifica con la mitica eroina Kinzica de'Sismondi che salvò Pisa da un attacco notturno di pirati, saraceni o più probabilmente vichinghi), dal Museo delle navi antiche e dalla collezione di cippi sepolcrali provenienti dalla località di Isola di Coltano e oggi esposti nella Villa medicea di Coltano.
Una volta usciti (attraverso il quartiere di San Marco) dalla città che Albert Camus nel 1937 descrisse come «viva e austera», «pudica e sensibile», dove «ogni città conta, col suo volto e la sua verità profonda» (luogo di nascita della moderna antiquaria etruscofila, grazie agli studi dello storico e patriota scozzese Thomas Dempster), i camminatori del CAI Livorno sono giunti, percorrendo comode carrarecce e un breve tratto di asfalto, all'area di Coltano: un posto magico, dove l'attività agro-pastorale è ancora viva grazie a quelle famiglie contadine che giunsero a suo tempo da tutta Italia per volere dell'Opera Nazionale Combattenti e di quelle famiglie di pastori giunti con la transumanza dall'Appennino Tosco-Emiliano. Impressionante vedere come a Coltano - dove il paesaggio assomiglia a certe contrade di Fiandra o d'Ungheria - l'uomo contadino ha imbrigliato in secoli di duro lavoro il primogenito paesaggio lagunare: la presa sembra solida e sicura, tutto sembra ordine e pace. Solo qua e là, qualche area lasciata a bosco di cerri e carpini, un gruppo di mucche allo stato brado, un gregge di pecore, una colonia di uccelli migranti o il percorso non rettilineo di un sentiero mette il dubbio al viandante. Un dubbio che si rafforza passando nei pressi dei resti della vecchia stazione radio dell'esercito USA, nel ricordo del campo di addestramento aereo che in Coltano aveva sede fino al 1926, nella memoria dei campi di prigionia alleati allestiti qui nel 1944 o leggendo i nomi delle grandi battaglie della Prima guerra mondiale (Isonzo, Piave, Grappa, Pasubio, Tagliamento, Bainsizza, Tolmino, …) che l'Opera ex-combattenti dette nel primo dopoguerra alle varie case coloniche della Tenuta di Coltano (oggi oltre 3.000 ettari) che ricevette in uso nel 1919 e bonificò per dare un contentino governativo a quelle promesse roboanti fatte dopo la “rivolta dei santi maledetti” (per dirla con Curzio Malaparte) che fu Caporetto, dandogli l'attuale assetto territoriale finalizzato ad una moderna e produttiva attività agricola, perdendo quindi quel carattere di riserva di caccia che Medici, Asburgo-Lorena e Savoia gli avevano impresso.
Grazie al CAI Livorno, alla Pro Loco di Coltano (che ha reso possibile la visita della Villa Medicea e della raccolta etrusca) e a tutti i partecipanti per tener vivo l'interesse sul Cammino d'Etruria, un progetto del 2019 che speriamo possa essere presto a regime a favore dell'economia di questa parte di Toscana, appena gli ultimi 3 comuni (su 14) avranno vidimato il tracciato. Speriamo che questa ennesimo evento aiuti a velocizzare le operazioni.
Una volta usciti (attraverso il quartiere di San Marco) dalla città che Albert Camus nel 1937 descrisse come «viva e austera», «pudica e sensibile», dove «ogni città conta, col suo volto e la sua verità profonda» (luogo di nascita della moderna antiquaria etruscofila, grazie agli studi dello storico e patriota scozzese Thomas Dempster), i camminatori del CAI Livorno sono giunti, percorrendo comode carrarecce e un breve tratto di asfalto, all'area di Coltano: un posto magico, dove l'attività agro-pastorale è ancora viva grazie a quelle famiglie contadine che giunsero a suo tempo da tutta Italia per volere dell'Opera Nazionale Combattenti e di quelle famiglie di pastori giunti con la transumanza dall'Appennino Tosco-Emiliano. Impressionante vedere come a Coltano - dove il paesaggio assomiglia a certe contrade di Fiandra o d'Ungheria - l'uomo contadino ha imbrigliato in secoli di duro lavoro il primogenito paesaggio lagunare: la presa sembra solida e sicura, tutto sembra ordine e pace. Solo qua e là, qualche area lasciata a bosco di cerri e carpini, un gruppo di mucche allo stato brado, un gregge di pecore, una colonia di uccelli migranti o il percorso non rettilineo di un sentiero mette il dubbio al viandante. Un dubbio che si rafforza passando nei pressi dei resti della vecchia stazione radio dell'esercito USA, nel ricordo del campo di addestramento aereo che in Coltano aveva sede fino al 1926, nella memoria dei campi di prigionia alleati allestiti qui nel 1944 o leggendo i nomi delle grandi battaglie della Prima guerra mondiale (Isonzo, Piave, Grappa, Pasubio, Tagliamento, Bainsizza, Tolmino, …) che l'Opera ex-combattenti dette nel primo dopoguerra alle varie case coloniche della Tenuta di Coltano (oggi oltre 3.000 ettari) che ricevette in uso nel 1919 e bonificò per dare un contentino governativo a quelle promesse roboanti fatte dopo la “rivolta dei santi maledetti” (per dirla con Curzio Malaparte) che fu Caporetto, dandogli l'attuale assetto territoriale finalizzato ad una moderna e produttiva attività agricola, perdendo quindi quel carattere di riserva di caccia che Medici, Asburgo-Lorena e Savoia gli avevano impresso.
Grazie al CAI Livorno, alla Pro Loco di Coltano (che ha reso possibile la visita della Villa Medicea e della raccolta etrusca) e a tutti i partecipanti per tener vivo l'interesse sul Cammino d'Etruria, un progetto del 2019 che speriamo possa essere presto a regime a favore dell'economia di questa parte di Toscana, appena gli ultimi 3 comuni (su 14) avranno vidimato il tracciato. Speriamo che questa ennesimo evento aiuti a velocizzare le operazioni.
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