MISSION
Metodologia - Principi ispiratori
1) Il CdE Pi-Vo ha come scopo principale la promozione del turismo, soprattutto quello “lento” (preferito per le sue caratteristiche economiche, la sua natura pro ecologia e pro salute, per le sue ricadute sociali e culturali), in quelle zone della Toscana in cui manca un cammino di qualità, così da rispondere per tempo alla crescente esigenza di turismo attivo e salutare da praticare su itinerari turistici tematizzati.
2) I promotori del CdE Pi-Vo credono che un cammino rappresenti una grande risorsa per il territorio, sia dal punto di vista economico (sviluppo del turismo) che culturale e sociale, anche per le comunità attraversate da detto cammino.
3) Il CdE Pi-Vo è una proposta di itinerario turistico per camminatori e cicloturisti in bici da monte (abbreviata BMT, correntemente detta in italiano “mountain bike” e abbreviata anche MTB) costruito collegando quante più realtà museali, monumentali e paesaggistico-ambientali pubblicamente accessibili e tematicamente legate soprattutto, me non esclusivamente, al periodo etrusco della storia italiana.
4) Il progetto darà priorità all’utilizzo di cammini, sentieri e ciclovie già esistenti (come quelli CAI) o la cui realizzazione è già avviata oppure, in alternativa, promuoverà la riscoperta di percorsi pubblici già esistenti ma andati in disuso (in conformità delle caratteristiche di percorribilità di cui ai punti precedenti e nel rispetto della regolamentazione vigente).
5) Il CdE Pi-Vo ha come suo ulteriore fine quello di creare un più forte legame tra il territorio, compreso il patrimonio culturale e ambientale in esso contenuto, e i cittadini, le comunità che quel territorio hanno modellato, quelle collettività che quel patrimonio culturale e ambientale hanno creato, responsabilizzando queste ultime (le comunità) e i cittadini ad una giusta e condivisa gestione e conservazione del detto patrimonio culturale e ambientale. Il progetto, infatti, si ispira all’idea che solo un territorio, solo un patrimonio culturale e ambientale vissuto attivamente (tramite la frequentazione a scopo ludico, ricreativo,
didattico e culturale) dalle comunità (che lo produssero) e affidato alla loro responsabilità gestionale (in continua e stretta collaborazione con gli enti preposti alla tutela e gli esperti di settore) potrà essere ben conservato e valorizzato, in linea con una cultura della cura e dell’utilizzo quotidiano (con positive ricadute anche in ambito economico, favorendo il superamento dell’onerosa e spesso inefficace logica dell’emergenza).
6) Le finalità suddette dovranno essere perseguite nel rispetto pieno delle esigenze di conservazione dei beni culturali e ambientali, della natura, che il progetto intende promuovere. Le esigenze di conservazione della natura e del patrimonio culturale e ambientale dovranno sempre prevalere.
7) Ogni attività e iniziativa condotta nell’ambito del progetto «Cammino d’Etruria» sarà portata a termine nel pieno rispetto della legislazione vigente, sia a livello regionale che nazionale, e della regolamentazione vigente, sia localmente che a livello nazionale, a partire dai seguenti documenti:
a) «Documento Strategico Regione Toscana “I cammini di Toscana”» (emesso con DGR n. 941 del
27/08/2018);
b)
CAI – Commissione Centrale per l’Escursionismo - Gruppo Lavoro Sentieri, “Sentieri Pianificazione
Segnaletica e manutenzione”, Quaderni di escursionismo, n. 1 (IV edizione, 2010).
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