Perchè il Cammino d'Etruria
Introduzione: un sogno
Immaginate di avere lo zaino sulle spalle
il vento del primo mattino che vi sospinge e le vostre gambe che scalpitano di percorrere
fra pianura e dolci colline
i primi 150 km di un cammino strutturato, moderno, ma dal cuore antico
che vi porterà alla scoperta della terra d'Etruria, la "mesopotamia d'Italia"
posta tra i fiumi Arno e Tevere, e il mar Tirreno
Le città d'Etruria propiamente (da Wikipedia)
Da questa visione nasce l’opera dei volontari dell’Associazione Cammini d’Etruria, il cui scopo è collegare il maggior numero possibile di città etrusche, tra Toscana, Lazio e Umbria, magari partendo da Luni (Liguria), sul limite di massima penetrazione etrusca a Nord-Ovest, e arrivare a Veio/Roma passando da Populonia, Vetulonia e Roselle per poi raggiungere Vulci, Tarquinia e Cerveteri e magari, risalendo verso nord, arrivare a Volsinii, Chiusi e Cortona (e quindi, chi sa, anche a Perugia e Arezzo).
Un percorso di valorizzazione turistica tematicamente legato alla storia antica,
che punta a svelare l’identità nascosta della terra dei Rasna, «il popolo delle città», come eran detti gli Etruschi, anche nelle fonti antiche, sia greche che latine
Un progetto di sviluppo economico che vuol aiutare le città, i “contadi” e le terre d’Etruria ad operare in favore della cultura in maniera nuova, viva, efficiente e anche, magari, autosufficiente (self-sustaining).
Il progetto vuol porsi come contributo al miglioramento della vita nelle comunità attraversate dal cammino, nella convinzione - da decenni già ben espressa da intellettuali come il friulano Pasolini (1922-1975) e, prima di lui, dal “nostro” Luciano Bianciardi (1922-1971), che iniziò il suo
«lavoro culturale» tra Grosseto, la sua città natale, e Livorno - che la crisi economica è prima di tutto
crisi culturale. Una crisi fatta di tante esigenze rimaste senza risposta e che potrebbero finalmente trovarne una nella rivitalizzazione dei beni culturali e ambientali portata avanti da progetti come quello del Cammino d’Etruria (abbr. Cd’E).
Il Cd’E si propone infatti come un volano di sviluppo turistico ed economico per molti dei comuni attraversati.
Negli ultimi anni il turismo lento si è ormai consolidato su trend in forte ascesa, grazie anche alla sua natura sostenibile, sia a livello ambientale che economico-sociale.
Il Cd’E infatti attraversa una terra ricca di storia, proponendo una nuova lettura del territorio incardinata sull’antica civiltà, multietnica e policentrica, d'Etruria.
Il turista, il “pellegrino” se volete, seguendo il fil rouge dell’archeologia sarà condotto alla (ri)scoperta dell’immenso patrimonio culturale (materiale e immateriale) e ambientale di quella terra che, modellata in origine dai Rasna, ha continuato a dar frutti di grandissimo interesse e bellezza unica anche nelle epoche successive: dalle pievi romaniche ai castelli medievali, dalle ville medicee ai santuari rinascimentali e barocchi, dall’ingegneria neoclassica all’architettura storicistica otto-novecentesca, dalle avanguardie artistiche (Macchiaioli) all’arte contemporanea (Keith Haring).
Il progetto, presentato ufficialmente il 19 luglio 2019 e avviato
nel settembre successivo, è rivolto alle comunità e ai territori, alle amministrazioni degli EE.LL., alle associazioni, agli imprenditori e ai cittadini dei comuni interessati come strumento di promozione economica ma anche di riscoperta della propria storia e identità.
nel settembre successivo, è rivolto alle comunità e ai territori, alle amministrazioni degli EE.LL., alle associazioni, agli imprenditori e ai cittadini dei comuni interessati come strumento di promozione economica ma anche di riscoperta della propria storia e identità.
I punti di forza del progetto stanno nella bellezza e nell’estremo interesse dei paesaggi e dei patrimoni culturali e storici delle comunità attraversate, ma anche nell’originalità del suo approccio “antico” alla storia più antica della Toscana.
Pensando, infatti, l’Etruria come la terra delle città e dei contadi, il CdE Pi-Vo offre al turista una più chiara visione d’insieme di quella che fu la civiltà etrusca e le unità ambientali che la formavano e che poi hanno continuato a costituire le organizzazioni territoriali nelle epoche successive.
Il cammino in tal maniera ricrea l’antica unità ambientale di quell’area vasta di tipo lagunare, che - corrispondente oggi alle aree urbane di Pisa e Livorno - in epoca etrusca formavano le Pisae, al plurale, proprio per descrivere un sistema policentrico tra acqua e terra, tra mare, fiumi, isole e aree costiere. Allo stesso modo ridà visibilità alle Colline pisane, da Collesalvetti a Capannoli, e al contado volterrano lungo le propaggini più settentrionali delle Colline metallifere.
Un ulteriore punto di forza del progetto è che ambisce a favorire la creazione di un sistema di cammini, che nello spirito federale dell’Etruria antica, formi un Cammino d’Etruria trans-toscano, che, dopo aver collegato le Pisae con Volterra, aspiri ad arrivare a Chiusi e magari anche oltre, fino per esempio a Orvieto, Tarquinia e Roma (sedi nell’antichità di varie istituzioni pan-etrusche).
23 maggio 2020: La consegna della mappa del CdE Pi-Vo agli assessori di Volterra e Montecatini Val di Cecina
A tal fine nel dicembre 2019 il comitato promotore si è federato con il gruppo che, intorno all’Associazione Nordic Hiking Italia, in area volterrano-senese portava già avanti dal 2017 un progetto di cammino trans-toscano tematicamente legato al patrimonio archeologico etrusco e denominato «Via “Sacra” Etrusca da Volterra a Chiusi». Il nome «Cammino d’Etruria» è stato adottato nella prima riunione congiunta dei due gruppi che operano, rispettivamente, al cammino pisano-livornese-volterrano e al cammino volterrano-senese, tenutasi nella Sala consiliare del Municipio di Collesalvetti il 31 gennaio 2020.
In tale occasione il comitato promotore si è costituito in Associazione “Cammini d’Etruria” odv (abbr. ACdE) e i rappresentanti, sindaci e assessori, dei comuni (quasi tutti) coinvolti nel progetto, da Pisa a Chiusi, intervenuti alla riunione hanno chiesto al Comune di Collesalvetti di fare da capofila del progetto medesimo. Il Comune di Collesalvetti, tramite il suo assessore al Turismo e alle Colline, ha accettato e da allora ha operato per promuovere il riconoscimento del CdE Pi-Vo da parte degli EE.LL. coinvolti.
Grazie al sacrificio costante dei suoi volontari, molti dei quali soci CAI (afferenti per lo più alla sezioni di Livorno e Agliana, Pistoia), il 23 maggio 2020, in poco più di nove mesi di lavoro, nonostante le restrizioni dovuti alla pandemia del Coronavirus, l’Associazione Cammini d’Etruria ha completato il lavoro di definizione della proposta di tracciato, che ha consegnato ai comuni toccati dal progetto , avviandone quindi la fase successiva che speriamo porti nel più breve tempo possibile al riconoscimento ufficiale del Cammino d’Etruria Pisa- Volterra da parte di tutti i comuni e quindi, successivamente, da parte della Regione Toscana.
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