Domenica 24 aprile 2022 - Tappa 4 - Lorenzana-Casciana Terme
Resoconto (tempo di lettura 9 minuti) - con foto di Fabrizio Baraglia, Damiana Fiorini e Anna Arrighi - del gruppo CAI Bologna e Pesaro sulla tappa n. 4, da Lorenzana a Casciàna Terme attraverso le vallate dell'Isola, della Créspina e dell'Écina. Una tappa dedicata ad una terra che fu sempre di confine - tra bizantino-romani e longobardi prima, tra le città-stato di Pisa, Volterra, Lucca e Firenze poi - e per questo, per mezzo millennio, per volere della Repubblica di Firenze, fu anche sede del governatore (vicàrio) della Val d'Era e delle Colline dal mare (Vada, Rosignano Marittimo, Castiglioncello) fino a Palaia.
Una volta lasciata Lorenzana (e il suo accogliente e ben organizzato "albergo diffuso"), il gruppo ha potuto ammirare dalla parte della valle del fiume Isola in direzione Créspina, a sinistra, le colline di Tremoleto (che nel XVIII secolo fu sede del governatore del locale feudo dei conti Lorenzi) e Vicchio e, sulla destra, le colline di Mazzagamboli (che nel XIII secolo fu roccaforte del “podere” del clan degli Upezzinghi, eredi dei Cadolingi, che avevano fatto di queste colline la loro base per contrastare l'espansionismo della Repubblica di Pisa). A Belvedere di Crespina il cammino passa davanti alla monumentale Villa Del Testa del Tignoso con annesso Oratorio del Santissimo Nome di Maria e San Ranieri (che gli ospiti del CAI Bologna Pesaro hanno potuto vedere grazie ai volontari dell'ass.ne Odeporica ETS). A Crespina (toponimo etrusco) il cammino conduce alla Parrocchiale di San Michele Arcangelo (con importanti opere del Trecento toscano), alla vecchia chiesa di San Michele, all'Oratorio di San Rocco e alla Casa Museo Carlo Pepi (con importantissime collezioni d'arte toscana otto-novecentesca).
A Lari (dove il gruppo è rimasto più a lungo a causa della fitta pioggia che cadeva copiosa nella giornata di ieri), i pellegrini hanno potuto riconoscere gli elementi stratificati di varie epoche - etrusca (toponimo, tre accessi principali come prescritto dalla prassi della così detta “etrusca disciplina”; vasellame etrusco esposto al Museo Civico “Filippo Baldinucci” del Castello), romana (statua femminile forse di Demetra/Persefone, sarcofago marmoreo, capitello tardo-antico), medievale (fortificazioni, chiesa), rinascimentale (stemmi e opere d'arte in chiesa) e ottocentesca (logge del mercato) – che formano, abilmente valorizzati, un sistema architettonico-culturale che Emanuele Repetti nel suo “Dizionario geografico fisico storico della Toscana” del 1835 ebbe a definire “flos in floris” (“fiore nel fiore”). Un sistema fatto di tanti, piccoli e grandi, richiami identitari (come gli affreschi a tema repubblicano-savonaroliana nella Sala del popolo o la leggenda della spada di Pier Capponi, il capo della Repubblica fiorentina che, assieme al Savonarola, riuscì ad arginare la prepotenza del re di Francia Carlo VIII, assurgendo a simbolo dell'orgoglio patriottico fiorentino, toscano e italiano in genere) ed emozioni (come il superbo panorama che si domina dall'ex Giardino dei Semplici del castello) che il pellegrino attento non ha mancato di notare e integrare con il fatto che Lari fu, fino alla morte del sistema mezzadrile nel XX secolo, il “capoluogo delle Colline e della Valdera”, centro amministrativo e di mercato principale di un'ampia fetta di Toscana.
Lasciato Lari, il Cammino prosegue per Parlascio. Si può passare o da Casciana Alta (dove il locale parroco, don Tommaso Botti, con grande lungimiranza e buon tempismo sul progetto “Cammino d'Etruria”, ha proprio da poco realizzato una foresteria per pellegrini essenziale ma accogliente: https://ospitalitareligiosa.it/stru.../ad/casciana-alta,5819) o da Usigliano (già residenza del compositore hollywoodiano Mario Castelnuovo-Tedesco e di Teresa Mattei, la più giovane deputata all'Assemblea costituente della Repubblica Italiana del 1946-48 e infaticabile promotrice dei valori della Costituzione, in particolare della sovranità civica attiva e sede di un interessantissimo museo dei presepi), Valle dell'Écina (con i suoi mulini di origine medievale), Sant'Ermo (interessanti i vecchi lavatoi da poco recuperati per iniziativa della locale comunità) e Santuario della Madonna de' Monti (da sempre luogo di ritrovo di popolo, sia religioso che civico-politico, dal quale un superbo panorama sulla Val di Tora e le macchie di Gello Mattaccino, nel medioevo “tebaide” popolata di vari insediamenti eremitici).
L'itinerario suggerito in Casciana Terme vi porta dentro Petraia, il nucleo più antico della cittadina, dove troviamo la bella medievale Torre Aquisana e il Santuario di San Martino (oggi in restauro, ma ricco di arte e storia; ancor vivissima la festa popolare, con albero della cuccagna, il 3 maggio di ogni anno in ricordo di un'antica festa in onore di San Costantino imperatore (celebrato anche nei dipinti del soffitto del santuario) e della Santa Croce). A Casciana Terme, oltre ai bagni e alla collezione di reperti archeologici provenienti da Parlascio, merita una visita anche la Pieve di Santa Maria Assunta e la graziosissima e suggestiva piazzetta del mercato vecchio. Per oggi è tutto. Ci aggiorniamo domani!
Le amministrazioni comunali di Crespina Lorenzana e Casciana Terme Lari, rappresentate rispettivamente dall'assessore al turismo Simona Sopranzi e dal consigliere/assessore Lisa Balluchi (https://www.facebook.com/comunedi.crespinalorenzana) e dal vice-sindaco nonché assessore al turismo Elisa Di Graziano (https://www.facebook.com/comunedicascianatermelari), hanno organizzato un momento di benvenuto (con timbro delle credenziali del pellegrino d'Etruria) rispettivamente al Municipio di Crespina e alla Mostra archeologica sugli scavi etruschi di Parlascio davanti alle Terme di Casciana: un'occasione per ribadire la volontà di far di tutto per arrivare ad un riconoscimento ufficiale del Cammino d'Etruria il prima possibile.
Altri importanti momenti sono stati la visita delle chiese di Crespina (a cura dell'Ass.ne Odeporica ETS, https://www.facebook.com/Odeporica.associazione, rappresentata per l'occasione dal presidente Alessandro Biagioni e da Anna Arrighi, entrambi anche attivi soci di Cammini d'Etruria ODV) e, a Lari, la visita del Castello dei Vicàri (con timbro delle credenziali), del Pastificio Martelli (grazie all'ospitalità di Dino Martelli) e della bottega artigianale dell'armaiolo Giorgio Salvadori (che con affabilità e competenza ha spiegato come nascono le sue armature, tanto rinomate che vengono commissionate anche da prestigiosissimi committenti come le Contrade di Siena). A Casciana Terme molto importante e apprezzata è stata la visita (con timbro delle credenziali) alla mostra archeologica sugli scavi etruschi di Parlascio (località, il cui nome di origine germanica significa “luogo sacro agli orsi”, che in epoca antica fu fiorente centro etrusco con importante area sacra dedicata forse a Ercole), a cura del locale “Gruppo Archeologico Le Rocche” (http://lerocche.blogspot.com/), rappresentato dal presidente @Lina Bertolacci e da altri soci (attivi anche nell'Ass.ne “Cammini d'Etruria”) come @Gervasio Donati, @Lorenzo Pasqualetti e @Claudio Del Vita.
Ecco nei dettagli la descrizione della tappa che da Lorenzana porta a Créspina, tanto amata e dipinta dai tanti artisti macchiaioli e post macchiaioli che vi soggiornarono (Silvestro Lega, Adolfo Tommasi, i fratelli Angiolo e Ludovico Tommasi, Francesco e Luigi Gioli, Giorgio Kienerk; https://www.prolococrespina.it/.../22/crespina-e-la-pittura/). A Crespina i pellegrini hanno ammirato il magnifico complesso della Villa del Belvedere, mentre nella cittadina fortificata di Lari (di origine etrusca e con raccolta museale di interesse archeologico al Castello) hanno potuto conoscere l'identità più segreta e lo spirito laborioso delle genti di questa "parte più bella di Toscana". Meta: le Terme di Casciana, la cui fama nacque ad opera dei marchigiani Malatesta "dei sonetti" signore di Pesaro e l'erudito umanista Ciriaco d'Ancona e che dal Rinascimento sono frequentate da regnanti e personaggi illustri come Paola da Mantova, Pietro Leopoldo di Toscana e il grande poeta toscano Dino Campana, qui giunto con la scrittrice Sibilla Aleramo, protagonisti di un “Un viaggio chiamato amore”.
Una volta lasciata Lorenzana (e il suo accogliente e ben organizzato "albergo diffuso"), il gruppo ha potuto ammirare dalla parte della valle del fiume Isola in direzione Créspina, a sinistra, le colline di Tremoleto (che nel XVIII secolo fu sede del governatore del locale feudo dei conti Lorenzi) e Vicchio e, sulla destra, le colline di Mazzagamboli (che nel XIII secolo fu roccaforte del “podere” del clan degli Upezzinghi, eredi dei Cadolingi, che avevano fatto di queste colline la loro base per contrastare l'espansionismo della Repubblica di Pisa). A Belvedere di Crespina il cammino passa davanti alla monumentale Villa Del Testa del Tignoso con annesso Oratorio del Santissimo Nome di Maria e San Ranieri (che gli ospiti del CAI Bologna Pesaro hanno potuto vedere grazie ai volontari dell'ass.ne Odeporica ETS). A Crespina (toponimo etrusco) il cammino conduce alla Parrocchiale di San Michele Arcangelo (con importanti opere del Trecento toscano), alla vecchia chiesa di San Michele, all'Oratorio di San Rocco e alla Casa Museo Carlo Pepi (con importantissime collezioni d'arte toscana otto-novecentesca).
A Lari (dove il gruppo è rimasto più a lungo a causa della fitta pioggia che cadeva copiosa nella giornata di ieri), i pellegrini hanno potuto riconoscere gli elementi stratificati di varie epoche - etrusca (toponimo, tre accessi principali come prescritto dalla prassi della così detta “etrusca disciplina”; vasellame etrusco esposto al Museo Civico “Filippo Baldinucci” del Castello), romana (statua femminile forse di Demetra/Persefone, sarcofago marmoreo, capitello tardo-antico), medievale (fortificazioni, chiesa), rinascimentale (stemmi e opere d'arte in chiesa) e ottocentesca (logge del mercato) – che formano, abilmente valorizzati, un sistema architettonico-culturale che Emanuele Repetti nel suo “Dizionario geografico fisico storico della Toscana” del 1835 ebbe a definire “flos in floris” (“fiore nel fiore”). Un sistema fatto di tanti, piccoli e grandi, richiami identitari (come gli affreschi a tema repubblicano-savonaroliana nella Sala del popolo o la leggenda della spada di Pier Capponi, il capo della Repubblica fiorentina che, assieme al Savonarola, riuscì ad arginare la prepotenza del re di Francia Carlo VIII, assurgendo a simbolo dell'orgoglio patriottico fiorentino, toscano e italiano in genere) ed emozioni (come il superbo panorama che si domina dall'ex Giardino dei Semplici del castello) che il pellegrino attento non ha mancato di notare e integrare con il fatto che Lari fu, fino alla morte del sistema mezzadrile nel XX secolo, il “capoluogo delle Colline e della Valdera”, centro amministrativo e di mercato principale di un'ampia fetta di Toscana.
Lasciato Lari, il Cammino prosegue per Parlascio. Si può passare o da Casciana Alta (dove il locale parroco, don Tommaso Botti, con grande lungimiranza e buon tempismo sul progetto “Cammino d'Etruria”, ha proprio da poco realizzato una foresteria per pellegrini essenziale ma accogliente: https://ospitalitareligiosa.it/stru.../ad/casciana-alta,5819) o da Usigliano (già residenza del compositore hollywoodiano Mario Castelnuovo-Tedesco e di Teresa Mattei, la più giovane deputata all'Assemblea costituente della Repubblica Italiana del 1946-48 e infaticabile promotrice dei valori della Costituzione, in particolare della sovranità civica attiva e sede di un interessantissimo museo dei presepi), Valle dell'Écina (con i suoi mulini di origine medievale), Sant'Ermo (interessanti i vecchi lavatoi da poco recuperati per iniziativa della locale comunità) e Santuario della Madonna de' Monti (da sempre luogo di ritrovo di popolo, sia religioso che civico-politico, dal quale un superbo panorama sulla Val di Tora e le macchie di Gello Mattaccino, nel medioevo “tebaide” popolata di vari insediamenti eremitici).
A Parlascio si visita la Chiesa parrocchiale (grazie alla gentile disponibilità della signora Rosanna Passerai che cura il decoro dell'edificio sacro), con annessi resti delle mura dell'antico castello che si vorrebbe “secondo leggenda popolare” (come la Rocca di Collemontanino, le Terme di Casciana e la Chiesa di San Marco in Sovigliana) essere stato costruito per iniziativa di Matilde di Toscana, “la Sant'Elena di Toscana” (come ebbe a definirla il Repetti). La chiesa è veramente un gioiello sia per la sobria facciata romanica che per le sculture e gli affreschi conservati all'interno. Tra questi ultimi si distinguono la Madonna del Latte e il Volto Santo di Lucca, che ci ricorda come qui siamo su quello che fino al XVII secolo era il “limes” della diocesi (e quindi, ancor prima, dello Stato) di Lucca. Qui siamo a pochi metri dall'area dove, soprastante la chiesa, sono in corso importanti scavi archeologici, i cui reperti sono esposti a Casciana Terme, cittadina raggiunta dal cammino passando da Sammuro, gruppo di case sulle cui pareti il pellegrino ha la sorpresa di trovare i ritratti di varie figure maschili e femminili in abiti orientali (tra questi si riconosce il ritratto del sultano Maometto II, il conquistatore di Costantinopoli).
Verso sera ormai la voglia di un bel bagno turco rigenerante fa allungare il passo verso la “regina delle terme”, “il più riposante e segreto fra i centri termali» dal fascino «ancora granducale, collodiano, toscanissimo” (come ebbe a scrivere nel 1968 il giornalista e scrittore Carlo Laurenzi sul Corriere della Sera). Ed effettivamente sono molte le testimonianze lasciate dagli illustri ospiti che nei secoli hanno potuto provare gli effetti benefici di queste terme. Primi tra tutti, Malatesta “dei sonetti” signore di Pesaro (Pesaro, 1366-Gradara, 1429; https://www.treccani.it/.../malatesta-detto-malatesta.../), Ciriaco d'Ancona (1391-1452, grande erudito umanista; https://www.treccani.it/.../ciriaco-de-pizzicolli.../), Paola Malatesta (1393-1449) signora di Mantova (e per questa detta "Paola di Mantova"; https://www.treccani.it/.../paola-malatesta-gonzaga.../), i sovrani di Toscana (Pietro) Leopoldo I e Ferdinando III, per arrivare al grande poeta Dino Campana (https://www.treccani.it/enciclopedia/dino-campana/) e alla scrittrice (e attivista del movimento per l'emancipazione della donna) Sibilla Aleramo (https://www.treccani.it/.../faccio-rina-pseud-sibilla.../) qui di passaggio durante il loro tormentato pellegrinare amoroso (la cui storia è stata raccontata nel film “Un viaggio chiamato amore” diretto da Michele Placido nel 2002). Tra tutti gli ospiti delle terme forse il più importante, almeno per chi percorre questo tratto del Cammino d'Etruria, è da considerare Giovanni Mariti (1836-1806; https://www.treccani.it/.../giovanni-mariti.../), che durante le cure ai Bagni ad Acqua ebbe modo di visitare in lungo e in largo ogni angolo, borgo e vallata di questa che sarà definita più tardi “la parte più bella di Toscana”, lasciandone una puntuale descrizione nel suo Odeporico (ancora oggi preziosissima fonte storica).
L'itinerario suggerito in Casciana Terme vi porta dentro Petraia, il nucleo più antico della cittadina, dove troviamo la bella medievale Torre Aquisana e il Santuario di San Martino (oggi in restauro, ma ricco di arte e storia; ancor vivissima la festa popolare, con albero della cuccagna, il 3 maggio di ogni anno in ricordo di un'antica festa in onore di San Costantino imperatore (celebrato anche nei dipinti del soffitto del santuario) e della Santa Croce). A Casciana Terme, oltre ai bagni e alla collezione di reperti archeologici provenienti da Parlascio, merita una visita anche la Pieve di Santa Maria Assunta e la graziosissima e suggestiva piazzetta del mercato vecchio. Per oggi è tutto. Ci aggiorniamo domani!
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